L’idea di questo progetto nasce dal crescente bisogno che riscontriamo negli attori, giovani e meno giovani, di occuparsi del corpo con un’attenzione specifica alle emozioni e alle relazioni, alla ricerca di una maggior spontaneità e mobilità.
Il lavoro dell’attore è profondamente e intrinsecamente collegato al corpo, e il beneficio che gli artisti possono trarre dagli esercizi bioenergetici e dallo yoga, è enorme. Recitare è sicuramente un’attività psico-corporea, il corpo, per l’attore, è il primo strumento e più il corpo è contratto e legato in blocchi psiconeuromuscolari, e più sarà difficile l’immedesimazione, l’apprendimento profondo e la possibilità di stare comodi nel ruolo sul palco.
Ellen Greene Giammarini, insegnante di esercizi bioenergetici, negli anni ’80, aveva tenuto, prima di venire a vivere in Italia, classi d’esercizi al famoso Actors Studio di New York. Un’importante esperienza che ha evidenziato i molteplici punti di contatto tra pratica bioenergetica e teatro, due mondi diversi e affini perché entrambi basati sul corpo, sul “sentire“, sulla percezione di sé e degli altri.
L’impulso decisivo è però arrivato dal saggio di Viktor Amacher, Elsa Lindenberg e Wilhelm Reich. “La danzatrice espressiva e lo psicoanalista“.
Questo articolo rivela l’incidenza sullo sviluppo del giovane Wilhelm Reich (maestro del padre della bioenergetica Alexander Lowen), della danza moderna di Rudolf Laban, alla cui scuola apparteneva l’allora compagna di Reich, Elsa Lindenberg. Il contatto con la danzatrice espressiva ha insegnato a Reich a vedere il corpo, a studiare dettagliatamente i suoi movimenti e a cercare di liberarne il “movimento espressivo naturale”. E grazie alla sua formazione psicoanalitica, Reich alla fine è riuscito a fondere insieme due differenti significati o livelli del corpo: il corpo come traccia verso il passato (nella tradizione di Sandor Ferenczi), e il corpo come mezzo espressivo (nella tradizione di Rudolf Laban). Questa duplice ramificazione è rimasta fondante nella pratica bioenergetica.
Lo spazio che apriremo e la pratica che proporremo, seguirà questa seconda accezione del corpo come mezzo espressivo e in quanto tale ponte e crocevia tra varie modalità di movimento e di espressione. Credo del resto che questa visione abbia un solido fondamento nella filosofia del corpo elaborata da Alexander Lowen. Come per esempio già dimostra il titolo originale del suo manuale d’esercizi, The Way to Vibrant Health, Lowen non si accontenta di una salute psichica e fisica per così dire “neutra”, come assenza di malattia, bensì mira alla salute “vibrante” del corpo, quella che nello yoga si chiama kundalini. “Trovare se stessi”, significa in ultima analisi per Lowen “aprirsi all’eccitazione di esistere”. A tratti troviamo nel suo pensiero un’enfasi quasi estatica del corpo come fonte di piacere, di gioia e di bellezza che spinge verso l’esperienza espressiva. In tal senso le arti espressive fungono da canale naturale per realizzare questo “di più” di un corpo animato e vitale. Un corpo dinamico, creativo, che nell’arte si trascende e si dà forma, che nella danza, nella rappresentazione scenica, nella musica, nel canto e in tutte le arti espressive, celebra la propria esistenza.
Esiste oggi un grande interesse del pubblico alle questioni del corpo in generale (salute, benessere, sport, molteplici attività cosiddette olistiche), alla sua espressione creativa in forma di danza e di teatro, e all‘intreccio tra corpo e lavoro di evoluzione personale, Marika Massara per esempio, ci parla in un articolo della funzione terapeutica del teatro fin dai suoi albori (leggi qui l’articolo), citiamo anche il progetto di qualche anno fa di Christoph Elferich sull’analisi bioenergetica e teatro. Non per ultimo la tesi di Matilde Tropea “La bioenergetica e il teatro. L’importanza del corpo nella relazione d’aiuto”. Questo nostro progetto parte dalla passione per il Corpo visto come unità indivisibile tra fisicità e mentalità, tra mente e corpo. Per questo promuoviamo appassionatamente la conoscenza della pratica bioenergetica e dello yoga, sia a livello di un pubblico generale che nello specifico ambito delle arti espressive.
Vogliamo quindi aprire uno spazio aperto a tutti ma specificamente pensato per artisti e attori.
La pratica che vi proporremo sarà ritagliata sui bisogni e le esigenze dei partecipanti al gruppo, smarcandoci da prassi e pratiche standarizzate, incrementandone l’efficacia, e garantendo un reciproco e continuo arricchimento.
IL MARTEDÌ presso Teatro delle Moire
lezione di PROVA GRATUITA 4 febbraio 2020
Via Porpora, 43/47 (MM1-2 Loreto) Milano Italia (vedi su Google Maps)
L’incontro del 4 febbraio è gratuito.
Costo mensile 80 €.
Pacchetto completo di 12 incontri 195 €.
Per info e prenotazioni:
Email: guainazzi@gmail.com – Cell: +39 338 7337286
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