
BE WILD – LET GO – FEEL FREE
“La bioenergetica si propone l’obiettivo di aiutare la gente a riconquistare la sua natura primaria – la condizione di libertà, lo stato di grazia e la qualità della bellezza. Libertà, grazia e bellezza sono gli attributi naturali di ogni organismo animale. La libertà è l’assenza di repressione interiore del flusso delle sensazioni, la grazia è l’espressione di questo flusso nel movimento e la bellezza è una manifestazione dell’armonia interiore generata dal flusso. Sono indice di un corpo sano e, perciò, di una mente sana.”
Alexander Lowen
Lo yoga può essere considerato una pratica per liberare l’uomo da quelle afflizioni che offuscano la sua mente e ostacolano l’espansione della sua coscienza proponendo un modello adatto a conseguirla.
Yoga-Sūtra di Patañjali (compilati intorno al IV°- II° sec. a.C.)
Spesso ci chiedono che differenza c’è tra la bioenergetica e lo yoga e a dir la verità me lo chiedo spesso anche io che pratico assiduamente entrambe queste discipline, due rami dell’albero della verità che hanno in comune la liberazione dell’individuo.
Entrambe le discipline richiedono una totale attenzione al corpo. Perché, per entrambe, la consapevolezza corporea è fondamentale. La cosa più importante nello yoga – come nella bioenergetica – non è la flessibilità o la capacità di fare alcuni esercizi piuttosto complessi, quanto la consapevolezza, anche se nel mondo dello yoga contemporaneo troviamo sempre più derive prestazionistiche.
La velocità del movimento è un elemento primario. Quando il movimento è ridotto tendiamo a perdere consapevolezza corporea. In entrambe le pratiche, ricerchiamo anche la fluidità, così nel movimento come nel respiro.
E se nello yoga cerchiamo la stabilità (e la comodità, anche nelle asana più complesse) per portare l’attenzione all’interno, la pressione per bloccare o minimizzare la percezione del dolore, nella pratica bioenergetica cerchiamo il movimento e il contatto per aumentare la consapevolezza e la percezione corporea.
Tutte e due trovano la loro Base nel radicamento a terra, lo yoga per dare stabilità alle posizioni in vista dell’allungamento e la bioenergetica dando stabilità al corpo per un miglior orientamento nella realtà.
BioYoga implementa le tradizionali asana con una peculiare attenzione al grounding Bioenergetico, all’autoregolazione e al ripristino di una naturale onda respiratoria.
È nel respiro e nell’uso della voce che troviamo la maggior differenza tra yoga e bioenergetica.
Nello yoga esercitiamo un controllo sul respiro che perlopiù avviene attraverso il naso e i suoni dalla bocca vengono usati esclusivamente per i mantra e in alcune respirazioni.
In bioenergetica invece lasciamo che il respiro sia libero e ne favoriamo l’espansione sia con lentezza che con caoticità, per smantellare il controllo dell’io.
Il respiro è connesso al sentire e non sempre riusciamo a esprimere i nostri sentimenti e le nostre sensazioni. Prima di accedere ad una fase meditativa e di ascolto, è necessario liberarsi e scrollarsi via tutte quelle tossine psicoemotive che ci portiamo addosso, dalla giornata, dalla settimana, da una vita.